Paolo Fresu - Vinodentro (2014)

  • 03 Sep, 10:37
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Artist:
Title: Vinodentro
Year Of Release: 2014
Label: Tǔk Music: CD118
Genre: Jazz, Score
Quality: FLAC (tracks+.cue,log,scans)
Total Time: 49:38
Total Size: 315 MB
WebSite:

Tracklist:

01. Calmo (3:55)
02. Martango (take one) (3:31)
03. Dolomiti's Sky (2:23)
04. Vals des Soeurs belles et sages (5:04)
05. Rarefatto (0:59)
06. Fuga (2:13)
07. Martango (take two) (2:58)
08. Classico (5:24)
09. La visione del bipede (2:18)
10. Fin ch'han dal vino (1:29)
11. Fermo (2:41)
12. Mediterraneo (5:40)
13. Trance meditativa (1:10)
14. Martango (take three) (1:36)
15. Mosso (2:50)
16. Madamina, il catalogo e' questo (5:27)

Paolo Fresu - trumpet, flugelhorn, electronic effects, piano
Daniele Di Bonaventura - bandoneon, piano
Michael Anger - percussion, sampler
I Virtuosi Italian:
First violins: Alberto Martini, Constantin Beschieru, Elisabetta Fable, Carlo Menozzi, Matthew Marzaro
Second violins: Luca Falasca, Alberto Ambrosini, Ingrid Shilaku, Vinicio Capriotti
Violas: Flavio Ghilardi Alessandro Pandolfi, Ciro Chiapponi
Cellos: Leonardo Sapere, Giordano Pegoraro, Tiziana Gasparoni
Bass: Rino Braia

E via, tutti a dire: "il jazz incontra la classica" e viceversa, "Fresu lirico", "il trombettista sardo improvvisa sui canoni classici" e così ruzzolando nella banalità menzognera. La prima verità è che "Vinodentro" è una colonna sonora dell'omonimo film di Ferdinando Vicentini Orgnani, che ha nel cast Giovanna Mezzogiorno e Vincenzo Amato. La seconda è che Fresu non è nuovo a lavori di questo tenore musicale: l'elenco sarebbe troppo lungo e tedioso.
Detto ciò, questo lavoro ha il pregio di non imitare alcun grande compositore di colonne sonore, perché cadere in tale trappola era facile, anche per Fresu. Qui si legge tutta la sincera appartenenza del trombettista a un lavoro che, probabilmente, va ben oltre la trama del film. Fresu firma quattordici brani su sedici: gli altri due "Fin ch'an dal vino" e "Madamina, il catalogo è questo" recano il regale sigillo di Wolfgang Amadeus Mozart; poi c'è "Fermo" cofirmata con Daniele Di Bonaventura. Il filo rosso che Fresu lega e regala al cinema è ricco di trame eleganti, avvincenti, bagnate di romantiche note ("Calmo"); dialogiche e seminate di passione come nell'onomantica "Martango", in tre takes: la prima con Di Bonaventura che fa da contraltare ritmico all'illuminante ensemble I Virtuosi italiani e Fresu che svolazza deciso e sornione con anche i suoi effetti elettronici. La seconda versione è più cameristica e se la giocano alla pari tromba e bandoneon. La terna si chiude con Di Bonaventura solo soletto che gioca nei colori e nelle pieghe della melodia.
La forza narrativa arriva da ogni meandro: negli archi, tempestosi ("Mosso") o quieti, sottotraccia. Nella tromba e flicorno di Fresu che ricama, conduce e infiocchetta anche lì dove il suo passaggio è lieve, impercettibile; nei giochi a fior d'acqua dell'elettronica che è maneggiata con acume dallo stesso autore e da Michele Rabbia, che si distingue per quella superiore discrezione da cesellatore che ben pochi hanno. E Di Bonaventura, sempre più autentico e personale nel maneggiare il bandoneon.
Una colonna sonora, magari anche per la vita di chi si vuole bene.