Loredana Brigandi - Chopin: 4 Ballades & 4 Impromtus (2022) [Hi-Res]

  • 22 Feb, 19:12
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Artist:
Title: Chopin: 4 Ballades & 4 Impromtus
Year Of Release: 2022
Label: Movimento Classical
Genre: Classical Piano
Quality: flac lossless (tracks) / flac 24bits - 44.1kHz
Total Time: 01:00:48
Total Size: 237 / 502 mb
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Tracklist

01. Ballade No. 1 in G Minor, Op. 23
02. Ballade No. 2 in F Major, Op. 38
03. Ballade No. 3 in A-Flat Major, Op. 47
04. Ballade No. 4 in F Minor, Op. 52
05. Impromptu No. 1 in A-Flat Major, Op. 29
06. Impromptu No. 2 in F-Sharp Major, Op. 36
07. Impromptu No. 3 in G-Flat Major, Op. 51
08. Fantaisie-Impromptu in C-Sharp Minor, Op. 66

Gli Improvvisi e le Ballate di Fryderyk Chopin
Fryderyk Chopin (1810-1849) è l’emblema della Polonia e del pianoforte. La sua intera attività fu legata a questo strumento; il suo rapporto col Paese natale presenta invece un paradosso: figlio di padre francese abitò in Polonia solo fino al 1830 e non vi tornò più. Visse quindi in Francia, soprattutto a Parigi.
Lì fu uno dei pianisti più celebrati e cantò l’amore per la patria lontana con toni nostalgici ed eroici. Scrisse i quattro Improvvisi fra il 1835 e il 1842. Improvviso è un brano da salotto, composto come di getto, in tre parti. Con Chopin mantiene l’eleganza che gli è propria, coniugata col lirismo
e l’espressività tipici del musicista. Il più celebre, in Do diesis minore, composto per primo, fu pubblicato postumo (op. 66) col titolo apocrifo di Fantasia-Improvviso: il carattere salottiero si volge in tono drammatico e passionale nelle parti estreme e intriso di nostalgia nella sezione centrale. Più leggero quello in La bemolle maggiore op. 29 (1837); quasi solenne quello in Fa diesis maggiore op. 36 (1839) che si schiude però in una lunga e volatile coda; garbato ma
intenso quello in Sol bemolle maggiore op. 51 (1842). Tratto comune ad essi, oltre al riferimento ad una forma simmetrica ABA, è una scrittura elegante: con l’eccezione dell’op. 66, ha portato molti a sottovalutarli.
Le quattro Ballate (1831-42) rappresentano invece un caposaldo del concertismo. Traggono spunto ideale dalle ballate del polacco Adam Mickiewicz; non ne mantengono però altra suggestione. Momenti di profondo lirismo si alternano ad altri eroici, tecnicamente impervi, espressivamente travolgenti. La prima, op. 23, in Sol minore (1831-35) si apre con un un’ottava perentoria, si sviluppa in una melodia ansante, con la mano sinistra quasi a ricordare il battito del
cuore, alterna momenti di virtuosismo e di appassionata cantabilità, termina secca, tombale. La seconda, op. 38, in Fa maggiore (1836-38), si basa su due elementi in contrasto: una nenia cullante e una sezione virtuosistica dal carattere trascinante e disperato. La terza, op. 47, in La bemolle maggiore, (1840-41) sgorga ricca e articolata da un motivo semplice, aurorale. La quarta, op. 52, in Fa minore, è in apparenza erratica ma ha una struttura solidissima (guarda alla “forma-sonata”). Impegna l’esecutore in un’espressione poetica e tecnica di rara difficoltà: canto appassionato e disperato d’amore, devozione e nostalgia per la patria lontana. Là, per volontà di Chopin, riposa oggi il suo cuore.