Anthony Braxton Saxophone Quartet - Sax QT (Lorraine) 2022 (2024)

“Lorraine is the name of a new music prototype. This is a music system that governs the ‘sonic winds’ of breath. There is a stillness in the air and the ghosts of the past commands the space. Memories and shadows of ‘beingness’ adorn the ornamentation of old ruins and blessed relics. Sound castles in the sky – long forgotten experiences have returned with love and humility. Lorraine has come home to birth a renewal and awareness of the other. Lorraine the traveller” - Anthony Braxton

Composer and multi-instrumentalist Anthony Braxton is recognised as one of the seminal figures of the music of the second half of the 20th century and of the beginning of the 21st.
Expressing himself through an enormous variety of mediums (from his pioneering solo performances of the late 1960s, to quartets, to large orchestras, to more recent works, such as the multimedia cycle of operas Trillium and the gigantic environmental performances of the Sonic Genome Project), Braxton has opened with his work new conceptual and technical paths in the trans-African and trans-European musical traditions, finding a highly original synthesis between jazz-based improvisation and the complexity of classical-contemporary music.

AngelicA Festival previously hosted Braxton in 2006 with Richard Teitelbaum, in 2007 with Cecil Taylor's Historical Quartet, and in 2018 for the premiere of his duo project with the harpist Jacqueline Kerrod – documented by the cd album Duo (Bologna) 2018 (IDA 039); and this new 4-CD box release (IDA 056) represents a further degree of exceptionality by documenting the entire 2022 European tour (Vilnius, Bologna, Antwerp, Rome) with which Braxton launched his new project for four saxophones.

An almost unprecedented lineup for the composer, as among the over 300 recordings under his name featuring the most diverse formations, there seems to be no works for four saxophones, except for one piece (Composition n. 37 with Julius Hemphill, Oliver Lake and Hamiet Bluiett) on the album New York Fall, 1974, and Composition n. 169 (+186+206+214) from the year 2000, in which a sax quartet interacted with a symphonic orchestra.
The distinctive feature of this new project is the addition of electronics: an interactive system in real-time, uniquely developed by Braxton using the SuperCollider platform, which acts almost as a fifth improvising member of the ensemble.

Lorraine is the name Braxton coined for the compositional system that governs the first stages of this project still in progress:
as he explains in the video-interview available online and on AngelicA website, it is a “new system of poetics”, a “mutable and fantasy space” which represents for the composer “the Aether level” (wind, breath, clouds), as opposed to the “ground” level he explored up to this point with his “Tri-Centric Thought Unit Construct”, on which he based much of his music production from the 1980s onwards.
Accompanying him in this new phase, we once again find musicians who have been part of his conceptual “music systems” in recent years (Ghost Trance Music, Trillium, Falling River Music, Sonic Genome), in the role of both instrumentalists and/or orchestra conductors: James Fei, Chris Jonas, and Ingrid Laubrock (replaced by André Vida for the Vilnius date only).

In his essay included in the attached 40-pages booklet, musicologist Mario Gamba provides an in-depth comparative analysis of the four lengthy compositions (N. 436, 437, 438, 439 - each one 48-50 minutes long) that make up Sax Qt (Lorraine) 2022, describing them as “four endless journeys” which, crossing a wide variety of instrumental and stylistic approaches (“echoes of bop, extreme free, of delicate bends of Monteverdian nature, of 'cultured' historic neo-avant-garde, finally of new music as it is understood today, that is microtonality/multimedia/lyrism”), trace an ‘historic’ trail between the author’s past and present, as well as offering a glimpse on his “music ‘to come’, which is indeed already here, in the most fervid of todays”.

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“Lorraine è il nome di un nuovo prototipo musicale. Si tratta di un sistema musicale che governa i “venti sonori” del respiro. C’è una immobilità nell’aria e i fantasmi del passato dominano lo spazio. Ricordi e ombre dell'“essere” adornano gli ornamenti di antiche rovine e di reliquie benedette. Castelli sonori nel cielo – esperienze a lungo dimenticate sono tornate con amore e umiltà. Lorraine è tornata a casa per far nascere un rinnovamento e una consapevolezza dell’altro. Lorraine la viaggiatrice.” - Anthony Braxton

Anthony Braxton, compositore e polistrumentista, è riconosciuto come una delle figure seminali della musica della seconda metà del 20esimo secolo e dell’inizio del 21esimo.
Esprimendosi attraverso un’enorme varietà di mezzi (dalle pionieristiche esibizioni in solo dei tardi anni Sessanta, al quartetto, alle grandi orchestre, fino ai lavori più recenti, come il ciclo di opere multimediali Trillium e le gigantesche performance ambientali del Sonic Genome Project), Braxton ha aperto con il proprio lavoro nuove strade concettuali e tecniche nelle tradizioni musicali trans-africane e trans-europee, trovando vie originalissime di sintesi tra l’improvvisazione di matrice jazzistica e la complessità della musica classico-contemporanea.

Il festival AngelicA aveva già ospitato Braxton nel 2006 con Richard Teitelbaum, nel 2007 con l’Historical Quartet di Cecil Taylor, e nel 2018 con la prima assoluta del suo duo con l’arpista Jacqueline Kerrod – documentato dal cd Duo (Bologna) 2018 (IDA 039); e questa nuova uscita in box di 4 cd (IDA 056) riveste un ulteriore grado di eccezionalità, documentando l’intero tour europeo del 2022 (Vilnius, Bologna, Antwerp, Roma) con il quale Braxton ha inaugurato un suo nuovo progetto per quattro sassofoni.

Un organico quasi inedito per il compositore, non risultando, nelle oltre 300 incisioni a suo nome nelle formazioni più svariate, opere per quattro sax, eccetto per un brano (Composition n. 37 con Julius Hemphill, Oliver Lake e Hamiet Bluiett), nell’album New York Fall, 1974, e la Composition n. 169 (+186+206+214) del 2000, nella quale un quartetto di sax si interfacciava con un’orchestra sinfonica.
La particolarità distintiva di questo nuovo progetto è l’aggiunta dell’elettronica: un sistema interattivo in tempo reale, sviluppato in modo unico da Braxton utilizzando il programma SuperCollider. che funziona quasi come un quinto membro improvvisatore dell’ensemble.

Lorraine è il nome che Braxton ha coniato per il sistema compositivo che governa le prime tappe di questo progetto ancora in progress:
come spiega nella video-intervista visibile online e sul sito di AngelicA, si tratta di un “nuovo sistema di poetiche”, uno “spazio mutevole e fantastico” che per il compositore rappresenta il “livello del cielo” (vento, respiro, nuvole), rispetto a quello “del suolo” fino ad ora da lui esplorato con il modello tri-centrico (“Tri-Centric Thought Unit Construct”) su cui ha basato molta della sua produzione musicale dagli anni 80 in poi.
Ad accompagnarlo in questa nuova fase ritroviamo musicisti che hanno fatto parte dei suoi "sistemi musicali" concettuali degli ultimi anni (Ghost Trance Music, Trillium, Falling River Music, Sonic Genome), in qualità di strumentisti e/o direttori d’orchestra: James Fei, Chris Jonas, e Ingrid Laubrock (sostituita, per la sola data di Vilnius, da André Vida).

Nel suo saggio contenuto nel libretto di 40 pagine allegato, il musicologo Mario Gamba fornisce una approfondita analisi comparativa delle quattro lunghe composizioni (N. 436, 437, 438, 439 - ciascuna sui 48-50 minuti) che compongono Sax Qt. (Lorraine) 2022, definendole quattro “viaggi senza fine”, che nell’attraversare una grande varietà di approcci strumentali e stilistici (“echi di bop, di free estremo, di curve dolci monteverdiane, di neoavanguardia storica «colta», infine di nuova musica per come la si intende oggi, cioè microtonalismo/multimedialità/lirismo”) tracciano un itinerario «storico» tra passato e presente dell’autore, quanto offrono spunti sulla sua “musica «a venire» che però è già qui, nell’oggi più fervido”.