Alessio Menconi - Standard Trio (2005)
Artist: Alessio Menconi
Title: Standard Trio
Year Of Release: 2005
Label: Abeat Records AB JZ 035
Genre: Post-Bop
Quality: FLAC (image+.cue,log,scans)
Total Time: 1:06:57
Total Size: 318 MB
WebSite: Album Preview
Title: Standard Trio
Year Of Release: 2005
Label: Abeat Records AB JZ 035
Genre: Post-Bop
Quality: FLAC (image+.cue,log,scans)
Total Time: 1:06:57
Total Size: 318 MB
WebSite: Album Preview
Alessio Menconi, chitarrista talentuoso ed eclettico, accompagnato da una ritmica di rilievo internazionale (Riccardo Fioravanti, contrabbassista tra i più attivi nel panorama jazzistico odierno, ed il creativo Stefano Bagnoli, batterista di sicura valentia e salda tecnica) pubblica questo CD che conferma l'interesse della sua produzione.
Noto per la sua singolare capacità d'esprimersi in contesti musicali molto distanti, ferma l'attenzione di chi ascolta per il suo linguaggio moderno ed equilibrato, ricco di atmosfere eleganti, contraddistinto da uno stile personale non di rado emozionante, suggestivo e versatile: incide dieci fra gli standards più noti senza mai risultare banale o prolisso, rileggendo pentagrammi che hanno fatto la storia del jazz. Suscitano sensazioni gradevoli le sue melodie semplici – convinto com'è (per sua stessa ammissione) della completa inutilità dell'ipertecnicismo. Menconi non ostenta le sue evidenti capacità, "medita le note", trasmette profondità d'animo e sensibilità interpretativa: non dà mai l'impressione di dover dimostrare quanto sia tecnicamente preparato, poi, per chi lo conosce, la sua carriera parla chiaro.
Ascoltando "Standard Trio" si apprezza la naturalezza con la quale presenti soli cromaticamente limpidi e lineari, come in "Poinciana" (testimonianza di quanto abbia europeizzato la lezione dei chitarristi americani), dove ogni sonorità è pulita, netta, mai forzata. Allo stesso modo in "Someday My Prince Will Come", quando con spontaneità d'improvvisazione passa dal 3/4 al 4/4 tessendo sonorità calde e avvolgenti, o in "I love you Porgy", prova di buona efficacia espressiva e di salda cultura musicale, avendo nel proprio animo il miglior Wes Montgomery e, soprattutto, Django Reinhardt. Quest'ultimo viene ricordato nella settima track ("Django", per l'appunto), nella quale Riccardo Fioravanti e Stefano Bagnoli, dialogando in armoniosa coloritura, danno luogo ad un fraseggio in cui si avvertono timbriche che denotano gusto, senso estetico e sicure capacità di scelta. Tanto potrebbe bastare a considerare il CD degno di nota per ogni amante della musica.
Noto per la sua singolare capacità d'esprimersi in contesti musicali molto distanti, ferma l'attenzione di chi ascolta per il suo linguaggio moderno ed equilibrato, ricco di atmosfere eleganti, contraddistinto da uno stile personale non di rado emozionante, suggestivo e versatile: incide dieci fra gli standards più noti senza mai risultare banale o prolisso, rileggendo pentagrammi che hanno fatto la storia del jazz. Suscitano sensazioni gradevoli le sue melodie semplici – convinto com'è (per sua stessa ammissione) della completa inutilità dell'ipertecnicismo. Menconi non ostenta le sue evidenti capacità, "medita le note", trasmette profondità d'animo e sensibilità interpretativa: non dà mai l'impressione di dover dimostrare quanto sia tecnicamente preparato, poi, per chi lo conosce, la sua carriera parla chiaro.
Ascoltando "Standard Trio" si apprezza la naturalezza con la quale presenti soli cromaticamente limpidi e lineari, come in "Poinciana" (testimonianza di quanto abbia europeizzato la lezione dei chitarristi americani), dove ogni sonorità è pulita, netta, mai forzata. Allo stesso modo in "Someday My Prince Will Come", quando con spontaneità d'improvvisazione passa dal 3/4 al 4/4 tessendo sonorità calde e avvolgenti, o in "I love you Porgy", prova di buona efficacia espressiva e di salda cultura musicale, avendo nel proprio animo il miglior Wes Montgomery e, soprattutto, Django Reinhardt. Quest'ultimo viene ricordato nella settima track ("Django", per l'appunto), nella quale Riccardo Fioravanti e Stefano Bagnoli, dialogando in armoniosa coloritura, danno luogo ad un fraseggio in cui si avvertono timbriche che denotano gusto, senso estetico e sicure capacità di scelta. Tanto potrebbe bastare a considerare il CD degno di nota per ogni amante della musica.
Tracklist:
01. Without a Song (Youmans) - 5:05
02. I Fall in Love Too Easily (Styne-Cahn) - 8:06
03. If I Should Lose You (Robin-Rainger) - 6:47
04. Just One of Those Things (Porter) - 6:51
05. I Loves You Porgy (Gershwin) - 5:21
06. Poinciana (Bernier-Simon) - 9:19
07. Django (Lewis) - 5:55
08. Someday My Prince Will Come (Churchill-Morey) - 6:09
09. Here's That Rainy Day (Van Heusen-Burke) - 6:26
10. Old Devil Moon (Harburg-Lane) - 6:59