Sarita - A flor de piel (2022)

  • 11 Aug, 16:04
  • change text size:

Artist:
Title: A flor de piel
Year Of Release: 2022
Label: Egea Srl
Genre: Latin, World, Vocal Jazz
Quality: FLAC (tracks) / MP3 320 Kbps
Total Time: 40:44
Total Size: 242 / 104 Mb
WebSite:

Tracklist:

1. Ay amor 03:34
2. Canción de las simples cosas 03:24
3. La llorona 03:27
4. Pequeño Vals Vienés 03:51
5. La barca 04:42
6. Milonga sentimental 02:25
7. Tonada de luna llena 03:17
8. El cant dels occells 02:12
9. Naranjo en flor 02:30
10. Cucurrucucú paloma 04:06
11. Que nadie sepa mi sufrir 03:07
12. Alfonsina y el mar 04:09

Sarita voce
Giuseppe De Trizio chitarra classica, palmas, arrangiamenti
Adolfo La Volpe chitarra elettrica, chitarra portoghese, armonium, cumbus
Francesco De Palma cajon, udu, caxixi, palmas

Ospiti
Mirko Signorile pianoforte
Paolo Pace sax, flauto traverso
Giovanni Chiapparino fisarmonica

Cristallino, appassionato, multiforme e ammaliante, il debut album di Sarita è una rivelazione per chiunque ami la composizione d’autore e la world music. Sostenuto dal contributo di Puglia Sounds, “A flor de piel” è il disco che promette di rivelare la straordinaria bravura di Sarita, cantante italo-argentina con natali pugliesi, che volge lo sguardo ai grandi del passato. L’album si propone di indagare la musica d’autore e popolare del “Sud del mondo”, unendo gli stilemi pugliesi con gli afflati latino-americani, in un concentrato elegante di suoni acustici che si avvolge intorno all’intensa voce di Sarita Schena.

La stessa Sarita raccoglie le anime della Puglia e dell’Argentina, incarnando i colori della Valle D’Itria e le alture delle Ande. Seguendo questa traccia, l’artista si approccia alla rilettura del repertorio tradizionale in maniera assolutamente originale: canti d’amore, di sogno, di naufragi dell’anima, nello stile di Caetano Veloso, dunque riferendosi a quella storia musicale che non ha mai fine e che squassa l’anima. Alla voce di Sarita si uniscono la chitarra classica di Giuseppe De Trizio, gli intrecci melodici di Adolfo La Volpe (chitarra elettrica, chitarra portoghese, armonium) e i timbri percussivi di Francesco De Palma. Il lavoro discografico è impreziosito dal pianoforte di Mirko Signorile (“la Barca”, “Ay amor”, “El cant dels occels”), il sax e il flauto di Paolo Pace (“Tonada de luna llena”, “Naranjo en flor”) e la fisarmonica di Giovanni Chiapparino (“Alfonsina y el mar”).

Dovendo affrontare un repertorio importante – che si sposta da Armando Tejada Gómez a Federico García Lorca, da Simón Díaz a Tomás Méndez, dalla tradizione messicana a quella catalana – si è scelto di lavorare con cura a degli arrangiamenti armonici e melodici, in grado di esaltare la carica espressiva della voce di Sarita. Un disco “blue”, intenso, estatico, sempre in bilico tra jazz, raffinata canzone d’autore e world music, accostando timbri sonori e pastose evoluzioni accordali.

«Il nostro progetto», spiega Sarita, «nasce dall’idea di proporre un viaggio tra musica e parole che racconti il “Sud del mondo” e in particolar modo l’Italia, la tradizione del Tango e del Sud America. Abbiamo voluto affrontare un repertorio che spazia da composizioni di autori latini di origine italiana come Piazzolla, Magaldi e D’Arienzo al fianco di autori sudamericani come Bola de Nieve, Gomez, Chavela Vargas. Generi di frontiera, epopee sonore legate a filo doppio dalla storia e dalla vocazione poetica intensa. Il proposito di questo progetto è quello di omaggiare nel linguaggio della musica e dei ricordi, della nostalgia e della memoria storica, tutta quella comunità che oggi si ritrova a doversi confrontare e a dover condividere le medesime difficoltà culturali, legate ad un passato fatto di contaminazioni culturali, di influenze migratorie e di crescita sociale, nonché un futuro che deve basarsi sulla forza e sulla costante ricerca di affettuoso contatto nel passato.