Raw Material - Time Is... (1971)

  • 02 Jul, 21:36
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Artist:
Title: Time Is...
Year Of Release: 1971
Label: Repertoire Records
Genre: Progressive rock
Quality: FLAC (image+.cue, log, covers)
Total Time: 43:42
Total Size: 282.6 MB
WebSite:

Tracklist:

1. Ice Queen (6:42)
2. Empty Houses (7:32)
3. Insolent Lady (8:53)
a) Bye The Way
b) Small Thief
c) Insolent Lady
4. Miracle Worker (4:47)
5. Religion (4:27)
6. Sun God (11:14)
a) Awakening
b) Realization
c) Worship

Colin Catt - lead vocals, keyboards
Mike Fletcher - saxophone, flute, vocals
Dave Green - guitar
Phil Gunn - bass
Cliff harewood - lead guitar
Paul Young - drums, percussion

I Raw Material sono una band di assoluto valore e tra i gruppi di culto del panorama progressive anglosassone dei primi anni settanta. Dotati di ottime idee in fase compositiva, pagano forse i chiari riferimenti ai maestri del genere Van der Graaf Generator. Una musica equilibrata però, bilanciata tra le scorribande dei due chitarristi Dave Greene e Cliff Harewood e gli interventi del cantante e tastierista Colin Catt. Quest’ultimo in particolare ha un timbro e soprattutto uno stile teatrale che molto ricordano Peter Hammill. Ma il disco in questione mette in evidenza soprattutto i fiati di Michael Fletcher, che si alterna con maestria tra sax e flauto. Il risultato è quindi un dark prog, con sonorità ricercate e di grande atmosfera e alcune tentazioni jazz.


"Time Is..." pubblicato nel 1971 per l’etichetta specializzata Neon, è il secondo disco del gruppo e segue all’omonimo esordio, disco gradevole ma stilisticamente più incerto e meno coeso. Il fragore di un gelido vento introduce l’ottimo apripista dell’album, “Ice Queen”, che subito lascia spazio all’incedere maestoso del sax. Il brano si divide tra esplosioni strumentali e interessanti spunti jazzati e ci prepara ad un finale in cui è protagonista un ispirato flauto. A seguire “Empty Houses”, un pezzo più ruvido, sorretto da pesanti riff di chitarra, stemperati solamente dalla calma apparente dell’acustica e sognante parte centrale.

La successiva “Insolent Lady” è la prima delle due suite del disco. Splendido l’incipit acustico dai richiami folk, impreziosito dalle raffinate melodie di un malinconico piano. Il brano in seguito acquista energia, alternando passaggi strumentali più agitati a momenti acustici, ed accompagnandoci ad un crescendo finale molto coinvolgente. Il disco continua con la vivace “Miracle Worker”, un jazz rock in stile Colosseum, e la più dura “Religion”, dominata da un basso martellante. A chiudere l’opera la suite “Sun God”, probabilmente il pezzo più bello e ispirato, che ci porta in territori psichedelici. Delicate melodie di tempi lontani e visioni lisergiche, rimando ai primi Pink Floyd

I Raw Material si sciolgono all’indomani dell’uscita di questo ottimo lavoro, tra difficoltà finanziarie e una tiepida attenzione di pubblico e critica. Ci lasciano questo piccolo gioiello progressivo. Il pallino in meno è solo perché ritengo la loro proposta un po’ derivativa. Ma sono certo che verrà apprezzato da tutti gli amanti del genere.


  • mufty77
  •  22:04
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